Agira.org: il portale di Agira


Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze.

Se continui la navigazione o chiudi questo banner, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie accedi all'informativa estesa. Per saperne di piu'

Approvo
  • Home
  • Notizie
  • Scorie - Regalbuto: "Si stringe il cerchio su Agira" Dubbi i documenti? Il ministero rimanda e la Sogin rimane in silenzio.

Scorie - Regalbuto: "Si stringe il cerchio su Agira" Dubbi i documenti? Il ministero rimanda e la Sogin rimane in silenzio.

E' l'ultimo giorno di Agosto, ed incontriamo nuovamente Giuseppe Regalbuto in un parco del capoluogo ennese per fare il punto della situazione sul "Deposito unico nazionale" che dovrebbe ospitare le scorie radioattive di provenienza medica e dalle centrali dismesse di tutta Italia, la fine del mese doveva coincidere con un momento di chiarificazione, sembrava, infatti, che in prossimità di settembre il ministero rendesse nota la "Carta nazionale dei depositi potenzialmente idonei", così non è stato, dalle dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente Galletti fatte durante il meeting di Comunione e Liberazione (Fonte Corriere della Sera) si evince la necessità di un nuovo rinvio tra l'altro con tempi non contigentati ("l'operazione ha richiesto piu' tempo di quanto avessimo pensato. Non posso dire nulla sui tempi" ).
Il consigliere URPS e presidente della commissione "Miniere Siciliane dismesse" però sembra sicuro del fatto suo ed anzi ci comunica di aver ricevuto altre circolari da parte di Sogin che escludono altre tre regioni e che quindi fanno si che la scelta ricada solo su tre regioni del centro sud, sottolineando anche che, secondo la sua opinione, il territorio del giacimento di salgema sito tra Assoro ed Agira corrisponda appieno alle caratteristiche richieste dall'Ispra, aumentando quindi l'"appetibilità" del giacimento agirino.

Regalbuto si dice soddisfatto del fatto che molti comuni abbiano intrapreso la scelta di dichiare "denuclearizzato" il proprio territorio e spera che tutti i comuni dell'ennese continuino su questo percorso.

L'ex consigliere provinciale sceglie di mantenere però il massimo riserbo sulla documentazione in suo possesso affermando che la mostrerà solo dopo il nulla osta ufficiale del ministero, ribadendo che tra le sue mani vi sono delle comunicazioni ufficiali della Sogin che vanno da dicembre dell'anno scorso fino a qualche settimana fa, e a sostegno di questo ci fa vedere diversi articoli di stampa, alcuni risalenti anche a gennaio di quest'anno (Quotidiano di Sicilia, Il sole 24 ore, Lettera 43) ma non i documenti ufficiali.
Sulla bontà dei documenti mostrati nella scorsa intervista non transige adducendo come motivazione la propria carica (Presidente della commissione miniere dismesse)  affermando che corrispondono ad un nuovo studio Sogin, studio che lo stesso Regalbuto ha deciso di rendere pubblico in parte e che riprende e riconferma in buona parte quello del 2003 che individuava il sito di Scanzano Ionico come deposito designato (potete scaricare quello che probabilmente potrebbe corrispondere allo studio del 2003 qui, usiamo il condizionale perche la Sogin da noi contattata non conferma ne smentisce la paternità di questo documento).
Documento "presunto sogin" pag-63-64Regalbuto dice che nel 2003 i siti di Assoro-Agira, Salinella e Resuttano furono esclusi (sottilineando l'esclusione al 4 step del processo di decisione) per motivazioni infrastrutturali e di viabilità per il trasporto dei rifiuti stessi, da quando risulta dal documento "ipoteticamente Sogin" il sito di Agira - Assoro, di Salinella e di Resuttano invece venivano esclusi per le caratteristiche di stabilità geologica "si rileva che i siti siciliani sono sottoposti ad un insieme di sollecitazioni per evoluzione geomorfologia e tettonica alquanto complesse e gravose, in grado di comprometterne, nel tempo, la stabilità geologica". Ed al punto 9.6 del suddetto documento (pagina 63 di 114) si legge ancora:
"Individuazione finale del sito
Queste ultime considerazioni, unitamente a quelle espresse nel precedente paragrafo 9.4 in merito alla sismicità delle aree siciliane, hanno portato, pertanto, al convincimento che il sito di Metaponto-Scanzano Jonico e in particolare il deposito di salgemma rinvenuto nel sottosuolo del comune rappresenta, con riferimento alle assunzioni di cui in premessa, e allo stato attuale delle conoscenze, il sito più idoneo ad ospitare un Deposito Nazionale centralizzato unico per lo smaltimento:
– dei rifiuti radioattivi di medio/bassa attività;
– e, in una prospettiva di più lungo termine, a seguito dei positivi risultati della sperimentazione in un Laboratorio da realizzare all’interno dello stesso giacimento salino, anche dei rifiuti ad alta attività e lunga vita media. Le attività della Terza Fase della procedura di selezione del sito potranno confermare in via definitiva la scelta effettuata."
Documento "presunto sogin" pag. 110Documento mostratoci da RegalbutoSempre esaminando il documento di "paternita presunta Sogin" si evince una palese discrepanza tra quest'ultimo e quanto mostratoci da Regalbuto, la pagina 110 di 114 che nel documento "presunto Sogin" recita "A4. SITI IN DEPOSITI SALINI ESCLUSI PER CARATTERISTICHE GEO-MORFOLOGICHE E GIACITURALI" diventa solo "A4. SITI IN DEPOSITI SALINI" in quello mostrato da Regalbuto, che sostiene di averlo così ricevuto a fine 2014 da Sogin stessa. (qui a lato vi postiamo i due documenti a confronto)

La nostra redazione ha provato a contattare Sogin, ma la stessa come detto prima mantiene il più assoluto riserbo sulla tematica, e non conferma o smentisce nulla di quanto sopra, tramite i mezzi di stampa fa però sapere di essere pronta ad incontrare le popolazioni per rassicurare le stesse sulla sicurezza degli impianti.

Ammesso che entrambi i documenti siano veramente di provenienza Sogin, la domanda che ci sorge spontanea è: la struttura del nostro territorio è cosi mutevole da far si che un territorio escluso nel 2003 possa diventare idoneo nel 2015? o la tecnologia di stoccaggio è progredita così tanto da poter superare i problemi geologici, geomorfologici e giaciturali presenti nel 2003?

Sottilineando la ferma e convinta contrarietà dell'autore scrivente e di tutta la redazione di Agira.org alla realizzazione nel nostro territorio del deposito, è questo quindi il punto della situazione, dati discordanti e dichiarazioni che, causa il segreto apposto sulla mappa, non possono passare al vaglio di una verifica documentale, bisognerà quindi aspettare l'ufficialità della mappa per smentire queste "indiscrezioni" che vedono il nostro territorio interessato ad ospitare il deposito unico, ai nostri lettori va il consiglio di prendere "cum grano salis" tutto quanto passa per i media sul tema documentandosi da più fonti ed elaborando la propria idea; in uno studio di qualche anno (2009) fa dell'Enea (Deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi: linee guida per la definizione di un piano di azioni per informare, coinvolgere e ottenere il consenso del pubblico, Frontespizio) al punto 4.11 tra gli "ulteriori suggerimenti" predisposti dagli esperti redattori del documento a favore di chi nei nostri giorni sta individuando i siti potenzialmenti compatibili si scriveva così "Il coinvolgimento deve riguardare tutti gli abitanti di tutti i possibili siti  compatibili prima della scelta", chissà che questa campagna mediatica fatta di dire e non dire, di affermazioni e smentite non sia un modo per sondare la reazione della popolazione locale preventivamente all'ufficialità della mappa CNAPI..

Ai nostri rappresentanti rinnoviamo l'invito a tenere alta l'attenzione sull'argomento e di porre in atto quanto nelle loro possibilità per scongiurare che il deposito venga realizzato nel nostro territorio già penalizzato per mancanza di infrastrutture e lavoro, che scotterebbe il costo dello sviluppo altrui penalizzando lo sviluppo turistico e agrario con il dubbio sempre forte dell'effettiva innocuità delle scorie a lungo termine.

 

Stampa Email

Non sei abilitato a scrivere commenti